IL Prof. Negri primario di Chirurgia a Foligno dal 1954 al 1976
Foligno Ospedale San Giovanni Battista primi anni 70’. Siamo dentro le mura, nel centro storico della città, come un tempo erano tutti gli ospedali, a rimarcare la vicinanza al popolo minuto dei vicoli, a quello umile, il più bisognoso di un aiuto anche sanitario. Perché ci si andava a piedi, e se c’era il bisogno si aveva assistenza senza essere preceduti da prenotazioni, o altre scartoffie. Tutti conoscevano tutti e una risposta c’era per ognuno. Poi sarebbero arrivati i bocconiani e la politica regionale con la trasformazione della sanità in azienda e laboratorio politico. L’uomo sempre meno persona, semplice fruitore di servizi, immesso in una catena di montaggio che doveva sfornare un prodotto risanato. Nuovi, costosissimi apparecchi tecnici, pletora di personale amministrativo e pratiche burocratiche, per contro chiusura degli ospedali periferici, diminuzione posti letto, meno personale sanitario. Il tutto avviato su una china di ridimensionamento del pubblico a favore della sanità privata. E va bene così. Ma quelle foto di cinquanta anni fa raccontano un mondo diverso in un momento di festa: i vent’anni di lavoro a capo della divisione di Chirurgia del prof. Mario Negri. Nella prima foto il professore è attorniato dal personale infermieristico, nella seconda dai medici del reparto e anche da molti degli altri reparti. Si riconoscono tra i medici: Buttaro, Narducci, Monti, Tordini, Ricci, Archilei, Bracco, Silvestri, Fornetti, Sansone, Bompadre. Poi i medici del suo reparto di Chirurgia i dottori Leo, Ansuini, Appignanesi suoi aiuti, e i dottori Bensi, Fraolini, Bartolini, Paci, Casciola, suoi assistenti. Tra gli infermieri, in prima fila la caposala del teatro operatorio, la mitica Palma, poi la signorina Ferri del reparto Casa di Cura, e Gabriella Liberati della Rianimazione, intorno Umberto, Elio, Giancarlo, e gli altri, tanti, tutti cari, e straordinari, dei quali la memoria fallace ricorda i visi, le voci, ma ha oscurato i nomi. Mario Negri veniva da Perugia, aiuto universitario del prestigioso prof. Stefanini, la cui scuola si diffuse in tutte le Università e gli ospedali del centro Italia, sino ad approdare al Policlinico Umberto I dell’Università “La Sapienza” di Roma. Aveva portato con sé a Foligno un medico fresco di laurea, il dott. Giombolini e con lui allevò una squadra di giovani locali, in gran parte della città. Dopo pochi anni da quella festa sarebbe finito il suo mandato e si coltivò la speranza di nobilitare quella scuola di Chirurgia che lui aveva creato a Foligno con una successione interna, come si era fatto per tempo con il dott. Giombolini messo a capo del nuovo reparto di Urologia, il primo in Umbria. Purtroppo non ci si riuscì e quel valoroso gruppo di professionisti fu costretto in gran parte a trasmigrare altrove in ordine sparso. La successione fu affidata al prof. Furiosi, valoroso chirurgo, purtroppo scomparso in giovane età.
