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E’ degli anni trascorsi la vicenda che coinvolse il prof. Sandro Bartoccioni cardiochirurgo a Perugia. Andò a finire con il licenziamento di Bartoccioni. Dopo, il silenzio scese su quella storia. Noi, medici, ci sentimmo dalla parte del collega in difficoltà, chi per conoscenza e amicizia , chi per appartenenza di casta, chi per avversione nei confronti dei managers che governano le asl, e dei politici che li nominano. lMa siamo stati zitti e non abbiamo risposto, se non privatamente e in numero sparuto alla richiesta di solidarietà che Bartoccioni ci gridava. Si sa, tutti teniamo famiglia, tutti abbiamo qualcuno a cui dire grazie o ne stiamo cercando uno, e non sono fatti nostri, e…. Senza conoscere in dettaglio il contenzioso, appariva che Bartoccioni non aveva commesso fatti clamorosi , e che certamente aveva svolto bene il suo lavoro di chirurgo, ma , secondo alcuni, gli avevano montato contro una mole di contestazioni che erano funzionali alla decisione di rimuoverlo dall’incarico, presa ormai da tempo. Ha combattuto da solo come un leone, ma non poteva vincere contro un direttore generale , tosto del suo e ed espressione, secondo molti, dei poteri forti della regione : Perugia, Politica, Università. Dunque lo hanno licenziato e per un Cardiochirurgo questo significa la fine della carriera. Non ci si ricicla con quella specializzazione che si esercita solo nei grandi ospedali e nessuno di questi ti prenderà più dopo un licenziamento. Con che ansia, improvvise speranze, brutti presentimenti, avrà vissuto quella storia fino alla sua conclusione. Quante sigarette fumate, quante notti insonni…. Poi la condanna, il silenzio, la voglia di star da solo in casa, di non vedere più nessuno. Quelle giornate tutte uguali, quelle lunghe ore prima della notte, e la speranza di un po’ di sonno per non pensare. Quando gira così, non solo l’anima e la mente, anche il corpo si abbatte, è meno pronto ed attento a combattere la sua quotidiana e silenziosa battaglia contro i virus, i batteri, gli agenti esterni, i geni, che ci minacciano. E SANDRO giorno dopo giorno è stato sempre peggio e alla fine si è ammalato di tumore. Operazioni, chemioterapie, ma non c’è stato niente da fare.
Marcello paci (un suo compagno della casa dello studente)