C’e crisi nel mondo, in Europa, in Italia e anche a Foligno.   E’ crisi economica ed anche d’idee e valori.  Dicono che sia colpa della globalizzazione, della finanza internazionale, della fine delle ideologie, delle………Non è chiaro se e come se ne verrà fuori.   Per intanto la gente non sta bene, e teme per il futuro dei figli.    I politici e gli amministratori sono nell’occhio del ciclone, a loro si imputano le maggiori responsabilità: è una deriva demagogico-populista che ha motivi di fondamento, ma in alcuni casi è ingenerosa.    E, per assurdo, questo clima non favorisce comportamenti virtuosi, se è vero che la corruzione dilaga e il denaro è l’unico valore assoluto di riferimento.    Per questa strada, la politica quando non contigua o peggio alleata dei poteri finanziari, è vittima degli stessi, diventa succube di decisioni prese altrove.   Al nostro sindaco, sindaco di tutti e non solo della parte politica che l’ha eletto, chiediamo di preferire o riscoprire se occorre, la sua funzione di governatore di questo territorio, e della sua gente, di proporre idee e attuare iniziative per uscire dal tunnel in cui ci troviamo, di ergersi a scudo di quanti vengono qua non per portare sviluppo e ricchezza, ma per depredare.   Ricordiamo alcune cose del passato e attuali che possono essere spunto di riflessione.   Negli anni 50 Perugia ci sottrasse l’acqua del Topino e ne soffrì la città e la campagna, si doveva operare una compensazione idrica con la costruzione di un bacino di reintegro, che dopo sessanta anni non è ancora entrato in funzione.   E’ di questi giorni la sentenza che riconosce i diritti delle comunità locali in tema di sottrazione di risorse di un territorio: riguarda la comunità eroica di Boschetto che si batte da anni contro la regione e la multinazionale dell’acqua Rocchetta, per impedire l’ulteriore sottrazione dell’oro bianco.   Ma il nostro fiume nella stagione estiva è ridotto ad un rigagnolo, non è più la piscina dei folignati del passato e la costruzione di un parco fluviale sembra una beffa buona solo per chi è abituato a contentarsi e ad uniformarsi.   La società Quadrilatero ha vinto le resistenze dei nostri amministratori e sta violentando il territorio con nuovo asfalto per comunicazioni che più efficacemente andrebbero risolte con il potenziamento della linea ferrata nella tradizione ferroviaria che la città possiede.   Invece langue il raddoppio della Roma-Ancona e continuano i tentativi di deviare verso il capoluogo regionale il prossimo cantiere.   Di ridimensionamento in ridimensionamento stanno morendo anche le storiche Grandi Officine. La campagna, da sempre sede di opifici e di un’agricoltura fiorente, è saccheggiata dal cemento e dall’asfalto delle nuove case e strade e rotonde.   Da ultimo la Coop si è accaparrata la vasta area dello zuccherificio e vi costruirà un nuovo grande centro commerciale e nuove abitazioni.   Ma alla gente di Foligno occorrevano ed occorrono nuove abitazioni quando quelle esistenti sono già così numerose che rimangono disabitate?   E di un nuovo centro commerciale ancora più grande dei tanti che sono in città e nella sua periferia? E che ne sarà del Centro?   La città è diventata più bella dopo il terremoto, quasi non si riconosce, ma come abbiamo avuto occasione di scrivere, la gente sta meno bene, è più disperata non crede nella possibilità di rialzarsi.   Eppure qualcosa di positivo c’è stato in questi anni.    La costruzione dell’area della Paciana ha espresso realtà notevoli come l’Umbria Cuscinetti e altre.    La città ricostruita ha tutte le carte in tegola per rappresentare degnamente un tassello centrale nella proposta turistica, storica, e culturale della nostra regione.    Da tempo non siamo più una città industriale, seconda solo a Terni, ma come si dice in questi casi, ci sono le energie e i talenti per un nuovo rilancio della città. Abbiamo vissuto anni migliori degli attuali, impegnamoci tutti perché ritornino.   Caro Nando, non t’interessare delle beghe di partito e di palazzo, riproponiti come punto di riferimento per tutti i cittadini.   Hai l’esperienza e le possibilità per terminare in crescendo il tuo mandato, e poi……

 

Marcello Paci