Una giornata di lavoro

Vado in Ospedale preoccupato: bisognerà vedere che evoluzione avrà quella ragazza operata per occlusione intestinale.    Era una situazione congenita di “mesenterium commune” e diverticolo di Meckel che avevano causato una dilatazione enorme dell’intestino a monte.    Vi abbiamo posto riparo secondo quanto le conoscenze consolidate sull’argomento, suggeriscono, ma quale sarà il risultato?  Bisogna operare quella signora che parla francese, è stata tutta la vita in Francia per lavoro, si riposava fumando “Gouloises” e bevendo “Pastis”, a sessantacinque anni ha le arterie di una novantenne e un piede che sta andando in gangrena.   Bisognerà fare un patch sull’arteria iliaca ristretta e allargare l’imbocco della femorale profonda.   Se il risultato sarà buono, gli faremo poi un by-pass per portare sangue alla gamba. Ieri c’è stata la riunione in direzione sanitaria per il problema dell’organico medico: mancano due medici da tre mesi, ma la pratica di sostituzione giace in qualche cassetto.  Dobbiamo coprire le esigenze del reparto con i pochi medici rimasti, ma non ci siamo con i numeri e la responsabilità morale e legale ricade su di me.   Ho l’impressione che la direzione generale ci abbia abbandonato da tempo. Quella signora operata di asportazione del retto e di parte della vagina sta andando bene, ma bisogna intervenire con la radioterapia non appena la ferita sarà guarita. Ho provato a mandarla a casa, ma è tornata in reparto e l’ho trattenuta: dovrò giustificare la cosa in direzione sanitaria, che ritiene questi ricoveri impropri.             Che fortuna avere questi infermieri così bravi, e la caposala ancora di più!  Avrei bisogno di un medico giovane e intraprendente, per controbilanciare qualche altro collega, ormai demotivato.  Ecco sono arrivato al marcatempo, faccio la fila con gli inservienti e spero di non prendere la multa per la macchina lasciata non troppo a norma, per l’assenza del parcheggio.   Mi viene da pensare al prof. Negri, il mio primario degli anni 70’, che faceva tremare tutti al suo solo apparire: altri tempi, altre personalità.             Allora si andava a dirigere un reparto su indicazione di un professore universitario: per Negri fu Stefanini. Si lavorava sino alla pensione, secondo scienza e coscienza, unico giudice la gente.   Ora c’è il nucleo di valutazione, che redige pagelle: ricoveri pertinenti o impropri, obiettivi imposti raggiunti o no, risparmi, budget, marketing, mobbing, linee guida…      Le preparano impiegati di fede bocconiana, che predicano a gente di diversa religione.    Una religione antica la nostra, precristiana, che si cominciò a celebrare in un isola del mar Egeo, e da lì in tutto il mondo conosciuto.  Siamo diaconi di quel credo, anche se ce lo siamo dimenticato.